Cenni storici2018-09-08T22:46:31+02:00

Cenni storici

Tratto da “IL BOXER” di Mario Confalonieri – ed. PAN 1947

Il Boxer Club d’Italia è stato fondato a Roma il 3 Novembre 1946, con sede in via Vittoria 10, ad una riunione in cui parteciparono le seguenti persone: Cav. Giulio Bettoja, Segretario della Sezione Interprovinciale dell’ENCI di Roma e Componente del Consiglio Generale dell’ENCI; il Cap. Americano Louis Cerutti; il Conte Edoardo Barbiellini Amidei; il Cap. Mario Confalonieri; il Comm. Virgilio Favara; la Sig.ra Théa Favara; Piero Scanziani, Giudice e Componente del Consiglio Generale dell’ENCI.
In pochi giorni, questo nucleo è stato circondato da altri cinquanta appassionati di tutta Italia, in qualche settimana i Soci del Boxer Club d’Italia hanno superato i cento e sono in aumento continuo.
Gli scopi principali del Boxer Club d’Italia possono essere ridotti a tre: istituzione di un libro d’oro; segnalazione degli stalloni e delle fattrici meritevoli; affermazione del boxer quale cane da difesa.

Chiunque si sia soffermato su di un certificato genealogico (pedigrée) avrà notato che, tra qualche campione che compare qua e là, vi è un gran numero di antenati che si riducono ad essere dei nomi vuoti di significato e il cui valore è assolutamente ignoto. Ora questi illustri sconosciuti sono ben più numerosi dei rari campioni e quindi, in ultima analisi, è la loro eredità che è preponderante. Donde la necessità di gettare una maggiore luce sui soggetti che non hanno raggiunto il Campionato; stabilire cioè se si tratta di scarti di canile o di esemplari ottimi, per quanto non tanto eccelsi da giungere al Campionato.

Il Libro d’Oro, fondato dal Boxer Club d’Italia, risolve questo problema. Nel Libro d’Oro sono iscritti (e quindi ricevono un numero progressivo da aggiungersi all’abituale numero d’iscrizione al Libro delle Origini) tutti i Boxer, appartenenti ai Soci del Club, i quali abbiano riportato almeno una volta in una esposizione riconosciuta dall’ENCI o dalla Federazione Cinologica Internazionale la qualifica di “Eccellente” o “Molto Buono”.

Tra dieci anni, quando i soggetti iscritti al Libro d’Oro saranno numerosissimi, guardando un pedigrée non si vedranno soltanto i campioni galleggiare su di una massa d’ignoti, ma si potrà stabilire se in questa massa vi sono soggetti meritevoli d’entrare nel Libro d’Oro (*). Inoltre il Boxer Club tiene nei suoi schedari fotografici, l’immagine di tutti gli esemplari iscritti al libro d’Oro, in modo che gli amatori potranno sempre conoscere il valore e le altre caratteristiche (colore, taglia, ecc.) che potessero loro interessare.

Il secondo obiettivo del Boxer Club d’Italia è quello d’introdurre da noi i metodi che in Germania, culla del Boxer, in Olanda, in Svizzera, ecc. hanno permesso di portare al massimo la selezione della razza. Si tratta di sottoporre ad uno scrupoloso e severo esame gli stalloni e le fattrici che aspirino ad avere una particolare segnalazione, il cui valore è d’altronde eccezionale.
I soggetti vengono esaminati all’infuori delle solite esposizioni, in terreno adatto e in condizioni particolarmente favorevoli. L’esame viene compiuto dal “Direttore dell’Allevamento” (che viene nominato dal Consiglio Direttivo del Club) o da un giudice scelto dal Direttore stesso. Il giudizio avviene sulla base di un lungo e particolareggiato formulario, che deve essere completamente riempito dal giudice. Alla fine dell’esame, che si prolunga generalmente per circa un’ora, il candidato o la candidata vengono promossi o bocciati al titolo di “stallone segnalato” o “fattrice segnalata”.

(*)La Sigla del Libro d’Oro del Boxer Club d’Italia è B.C.I. Se in un pedigrée si vedrà che dietro il nome e il numero del L.O.I. di un Boxer, v’è anche la sigla B.C.I. seguita da un numero, si saprà che quel soggetto era di alto valore, anche se non campione.