Il Boxer in Italia. Tratto da “IL BOXER” di Mario Confalonieri – ed. PAN 19472018-05-15T00:12:40+02:00

La nostra razza è stata conosciuta da noi mol­to tardi, quando già era diffusissima non solo nel suo paese d’origine, ma anche nella Svizzera, Olanda, Au­stria, Francia, Jugoslavia, Inghilterra.
Nel 1928 il giudice svizzero Fritz Leimgruber era chiamato a giu­dicare le razze di utilità alla esposizione di Milano, la maggiore d’Italia. Gli vennero presentati sul ring dei boxer così miserevoli, ch’egli scrisse nella sua rela­zione essere un peccato che l’Italia ancora non cono­scesse quale bellissimo cane fosse il boxer.

Dopo il 1930 la situazione migliorò.
Bisogna ricor­dare alcune notevoli importazioni avvenute in quel­ l’epoca.
Citeremo Esta von der Blutenau, acquistata a Monaco da Piero Scanziani. Soggetto ti grato di alta classe, fu premiata in esposizione con la qualifica « ec­cellente ».
Occorre, anche rammentare due esemplari eccezionali importati quasi contemporaneamente dal cav. Lucio Ausiello e divenuti campioni con carriera rapidissima nel 1934. Per circostanze avverse questi tre soggetti lasciarono una scarsa progenie.
Ecco, del resto, l’elenco completo trasmessoci dal­la segreteria dell’E.N.C.I., dei boxer dichiarati cam­pioni d’Italia.
Tra parentesi abbiamo posto l’anno nel quale il soggetto ottenne il campionato.

Raoul di Ponente fu il primo campione nato ed al­levato in Italia.
Dovevano trascorrere altri otto anni, di cui sei di guerra e di sospensione dello sport cani­no, prima che gli allevatori italiani ottenessero ancora la palma del campionato, con esemplari da loro alle­vati.
Tra i dieci campioni italiani proclamati finora vi sono soltanto tre femmine: Resi, Rassel e Vera, tut­te importate.
Fu negli anni che immediatamente precedettero la se­conda guerra mondiale, che il boxer cominciò a diffon­dersi straordinariamente nel nostro paese. Nacquero al­lora numerosi allevamenti sportivi.

La guerra sospese le esposizioni, ma l’allevamento continuò e l’amore per la razza aumentò continuamente e, nel primo dopo­ guerra, la razza si affermò sovente, in varie esposizio­ni, come la più numerosa e tra le meglio selezionate.
Ci sarebbe impossibile citare tutti gli allevatori che sportivamente si sono dedicati in passato e si dedicano attualmente al miglioramento del boxer in Italia.
Tut­tavia possiamo dire che i migliori tra essi sono rappresentati nelle illustrazioni di questo volume.

Si po­trà anche notare, guardando le numerose fotografie qui riprodotte di soggetti d’allevamento germanico, svizzero, belga ecc., che gli esemplari italiani non so­no da meno.
Prima di terminare questo capitolo, ci sia permesso di dire qualche parola del nostro allevamento « di Vir­mar », al quale, da ormai molti anni, ci dedichiamo con grande passione.
Abbiamo allevato fin dalla pri­ma giovinezza molte razze canine: dal foxterrier al San Bernardo, ma soltanto quando conoscemmo il bo­xer, non abbiamo più potuto staccarci da questa razza.
L’affisso «Virmar» è stato riconosciuto dall’E.N.C.I. e dalla Federazione Cinologica Internazionale nel 194I.

Il primo « Virmar » divenuto Campione è stato Camp. Coo di Virmar, imbattuto in tutte le mostre a cui ha partecipato nel 1946, l’anno in cui le manifestazioni canine hanno ripreso, dopo la fine delle ostilità.
Camp. Coo di Virmar è un figlio del grande e or­mai anziano stallone Alf von Christofsbad, da noi im­portato nel 1943 dalla Germania, dove aveva già ot­tenuto tre volte in classe libera la qualifica «eccellen­te».

Nato il 3 aprile 1938, figlio di Buten V. Elbufer e di Sonia V. Christofsbad, allevato da Fritz Sthal di Stoccarda, Alf ha dato un impulso decisivo all’alleva­mento italiano del boxer.
Oltre a Camp. Coo di Vir­mar, Alf è padre della Campionessa Crea di Virmar, di Balda di Virmar, di molti altri soggetti che già han­no ben figurato in Esposizioni.
Nello stesso anno in cui veniva importato Alf von Christofsbad, l’allevamento Virmar acquistava in Germania la fattrice Betty von der Uracher Alb, nata il 15 ottobre 1941, figlia di Ernstlustig v. Zollernhof e di Kletta v. Uracher Wasserfall.
Tra i prodotti di Betty in Italia è da citarsi Artù di Virmar, che ha dato buone prove come stallone.

Nel 1944 «Virmar» importava, sempre dalla Germania, Alex von Steinweg, uno stallone morto prematuramente per incidente automobilistico e Assi von Stromberg, fattrice nata il 13 aprile 1943 da Amo v. d. Holdemburg e Amsel v.d.Konradsburg.
Assi è la madre della Campionessa Crea di Virmar.

Sempre spinto dal desiderio di accaparrarsi le miglio­ri correnti di sangue europee, l’allevamento di Virmar acquistava la fattrice Cilli, figlia della Campionessa Vera von Grünen lnn, la quale a sua volta proviene dai Camp. Yuwel von Tiroleradler e Cylli von Konigs­ see. Cilli è la madre di Camp. Coo di Virmar e di Clo di Virmar (C.A.C. Milano 1946).
Infine nel 1946 e 1947 «Virmar» si è assicurato a varie riprese i servizi del noto stallone svizzero Arno von Turnellen («eccellente» Berna 1945, C.A.C. Na­poli 1946), che porta in Italia una corrente di sangue nuova, in cui sono accumulati gli sforzi di quarant’an­ni di allevamento elvetico.

Così i giovani «Virmar» hanno nei loro certificati genealogici i più bei nomi dell’allevamento europeo del boxer, dai Dom ai Blütenau, dai Biederstein ai Würm, dagli Isebeck agli Hohenneeuffen, dai Limattal agli Schlossgrotte.

(1925) Nathan von Edelwante L.O.I. 5014
(1934) Drill von Bauremberg L.O.I. 10593
(1934) Resi von der Ickstatt L.O.I. 13674
(1937) Rassel von der Würm L.O.I. 15558
(1938) Raoul di Ponente L.O.I. 18686
(1939) Vera von Grünen Inn L.O.I. 24755
(1939) Bayard von der Würm L.O.I. 21352
(1939) Hector von Seeburg L.O.I. 25160
(1946) Harry di Dargo L.O.I. 39736
(1946) Coo di Virmar L.O.I. 40516